San Biagio
Vescovo e Martire
 
Patrono e Protettore di Militello Rosmarino (ME)
  

Cenni storici su San Biagio e sul suo culto a Militello

San Biagio nacque in Armenia, l'attuale Turchia. Fu Vescovo di Sebaste agli inizi del IV secolo.

Durante la grande persecuzione contro i cristiani, voluta da Licino, fu arrestato e accusato di empietà verso gli dei, per tale motivo fu denunciato e condotto più volte davanti al Preside di quella città Agricolao che gli vietò severamente di predicare il Vangelo. Subì diverse torture tra cui la tremenda cardatura del corpo, legato ad un palo, con uncini e pettini di ferro che l'inconografia classica e popolare adottò come segni distintivi del Santo. Infine fu decapitato, come riferisce la Passio Sancti Blasii, il 3 Febbraio del 316 assieme a cinque donne cristiane. Il suo culto si diffuse in tanta parte del nostro territorio intorno all'anno mille per opera del Monachesimo bizzantino che aveva come centro propulsore il grande monastero di San Filippo di
Demenna presso Frazzanò.

Intorno al 1400 risulta a Militello una primitiva chiesetta, ai piedi del borgo medioevale, dedicata al santo martire armeno. Nel corso dei secoli la piccola chiesa fu ampliata fino a diventare nel 1700 chiesa Madre intitolata al nuovo protettore San Biagio che si sostituì a San Nicola di Mira, primo tutelare della cittadina fin dal periodo normanno, per ragioni ancora sconosciute.

Nella tradizione popolare le compentenze taumaturgiche di San Biagio, in particolare quelle relative ai mali di gola, derivano da un episodio della vita del Santo che operò un miracolo, prima del martirio, ad un fanciullo, liberandolo da una lisca di pesce che stava per soffocarlo.         
                                                       
Prof. Enzo Sanfilippo


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da Salvo Sanna in onore di San Biagio.